Il tempio esastilo a sei colonne, riconducibile ad una tipologia molto diffusa in ambiente medio italico, possiede una cella quasi quadrata, tra due ali aperte, i cui muri continuano fino alla fronte e terminano con ante, tra le quali restano le tracce delle colonne. Nell’area di fronte al tempio, ai lati dell’altare, sono emersi i resti di un portico. La gradinata di accesso all’edificio presenta ai lati due ampie vasche con fontane, alimentate dalla vicina sorgente. I pavimenti erano in cocciopesto con tessere in pietra calcarea e le pareti dipinte in primo stile (strutturale). Dall’analisi dei depositi votivi si presume che il santuario fosse dedicato alla dea Mefite. A differenza del più noto ed importante santuario dedicato a tale divinità, nella valle d’Ansanto, che resta attivo fino alla prima età imperiale, il tempio di Casalbore viene distrutto nel corso delle guerre annibaliche (215 a.C.).