Monastero DI Santa Chiara Monastero
Via Santa Chiara, 49/c 80134 Napoli
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Il Monastero di Santa Chiara, è uno dei più importanti luoghi di culto di Napoli, risalente al XIV secolo.
Il complesso fu eretto dal 1310 al 1328, su progetto dell'architetto Gagliardo Primario, si tratta della più grande basilica gotico-angioina della città, costituita da un monastero di Clarisse, comprende poi quattro chiostri monumentali, gli scavi archeologici nell'area circostante e il Museo dell'Opera, che permette la visita del coro delle monache, ove sono custoditi i resti del prezioso affresco di Giotto, raffigurante la Crocifissione.
Anticamente il convento era destinato ad essere un pantheon, per accogliere le spoglie della dinastia angioina. Nel corso dei secoli, il monastero è passato ai frati minori, ad oggi, solo una piccola parte è occupata dalle suore di clausura.
La basilica di Santa Chiara è caratterizzata da una facciata a capanna, preceduta da un pronao a tre arcate ogivali, nella parte superiore si staglia uno splendido rosone, sotto il quale si apre un elegante portale gotico.
Lo spazio interno è articolato su un'unica navata, con dieci cappelle per lato, sormontate da una tribuna. Nella zona absidale, dietro l'altare è posto il sepolcro di Roberto d'Angiò, inoltre, all'interno della basilica troviamo il sepolcro di Maria Durazzo, di Carlo di Calabria e Maria di Valois. La parete di fondo divide la chiesa dal coro delle Clarisse, visibile solo attraverso una grata.
Sul fianco sinistro della chiesa, si apre il chiostro maiolicato delle Clarisse, databile al '300 e rimaneggiato in stile rococò nel corso del Settecento, su progetto di Domenico Vaccaro. Questi mantenne gli archi del portico, sorretti pilastri di forma ottagonale e ricoperti di riggiole maiolicate, i colori dominanti sono il blu, il giallo e il verde, gli stessi cromatismi del cielo, della vite e dei limoni che crescono nel chiostro. Lungo le pareti degli ambulacri, che circondano il chiostro, possiamo ammirare i seicenteschi affreschi raffiguranti Storie francescane.