Il Palazzo Nuovo chiude come una quinta teatrale il lato di Piazza Vecchia situato oltre la via Colleoni; viene chiamato così in contrapposizione al Palazzo Vecchio o della Ragione, situato sul versante opposto della piazza. La sua costruzione occupa ben tre secoli: inizia nel 1604 e viene completata nel 1928. E sempre per tre secoli, fino al 1873, l?edificio è stato la sede del Comune di Bergamo. Dal 1928 ospita nelle sue stanze una delle più importanti biblioteche italiane, la Civica Angelo Mai, che conserva pergamene, codici, incunaboli, musiche di inestimabile valore. All?interno, nella sala Tassiana, ammiriamo i meravigliosi globi, opera di Vincenzo Maria Coronelli, cosmografo della Repubblica di Venezia. Risalgono al 1688 e 1692, hanno una circonferenza di quasi 3 metri e mezzo e sono realizzati con 50 fogli illustrati. L'Artigianato, L'Industria, Il Fiume Brembo, Il Fiume Serio, L'Agricoltura, Il Lavoro: ecco i singolari soggetti delle sei statue poste all?esterno dell?edificio sopra le enormi finestre della Biblioteca. La loggia d'accesso, che alleggerisce la facciata, fu progettata dall'architetto Andrea Ceresola, detto il Vannone, a cui si deve, fra l'altro, anche la ricostruzione del Palazzo Ducale di Genova, 1591. La facciata in marmo bianco di Zandobbio è opera, 1928, dell'architetto Ernesto Pirovano, (Milano 1866-1934), che nel suo disegno tenne conto del progetto iniziale dello Scamozzi. La facciata si sviluppa secondo due ordini sovrapposti: il primo, al piano terra, caratterizzato dagli archi del loggiato e il secondo, superiore, alleggerito da una serie di nove finestre che si aprono dietro una elegante balaustra. Sia le finestre del secondo ordine che gli archi della loggia sottostante sono racchiusi da colonne doriche sovrapposte che ingentiliscono il complesso. Chiude il tutto un mezzanino finestrato con il sovrastante coronamento balaustrato.