Palermo

Il capoluogo siciliano andrebbe visto per la prima volta dal mare, con la sua successione di cupole e palazzi intagliati nella pietra di tufo che riverbera la luce, punteggiata dal verde delle palme e dei giardini. Città di contrasti, colorata come un suk, Palermo rivela tutti i suoi tremila anni di storia nei monumenti che raccontano le dominazioni che si sono avvicendate nella località, oggi straordinario patrimonio culturale e artistico a disposizione dei visitatori e degli intenditori. Quale la chiave di lettura per percorsi che rivelino al meglio Palermo? Probabilmente quella di scegliere un'epoca storica e percorrerla nelle strade, nei quartieri e nelle piazze, alla scoperta di Palermo bizantina, romana, araba, normanna, aragonese e borbonica, per citare le principali. La città, a dispetto delle sue dimensioni, può essere visitata a piedi a iniziare dall'arteria principale, via Maqueda, intersecata da corso Vittorio Emanuele. L'incrocio delle due strade, noto come crocevia dei Quattro Canti, divide il centro storico di Palermo in quattro rioni nei quali si concentra la maggior parte delle icone del capoluogo siciliano. Fra i più importanti monumenti storico-artistici spicca il palazzo dei Normanni, patrimonio dell'Unesco, la più antica residenza reale d'Europa e attualmente sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Una reggia sontuosa con una torre, la Pisana, nella quale è stata ritrovata la stanza dei tesori con quattro giare murate nel pavimento che un tempo potevano contenere centinaia di milioni di monete d'oro.

Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina
Sono numerosi gli ambienti da visitare nel palazzo dei Normanni, fra i quali il Cortile Maqueda - che si presenta con un ampio loggiato a triplice ordine in stile rinascimentale -, il Cortile della Fontana - collocato a un livello superiore e collegato agli altri da scaloni monumentali -, la Sala di Re Ruggero e i pregevoli mosaici del santuario. Al piano inferiore si raggiunge il più prezioso tesoro artistico di Palermo, la Cappella Palatina, fondata da Ruggero II nel 1130 e consacrata nel 1143, con dedica a San Pietro. È un raffinato esempio di arte bizantina e arabo-normanna, uno dei più alti esempi di integrazione tra architettura e arti figurative e il suo interno è suddiviso in tre navate delimitate da colonne in granito e marmo cipollino, adornate di dorati capitelli corinzi. Le absidi e la cupola sono decorate con mosaici bizantini e al centro della calotta dell'abside è rappresentata l'immagine del Cristo Pantocratore in atto benedicente. La Cappella Palatina è un sito di straordinaria rilevanza, unico nel suo genere, la testimonianza dell'integrazione fra la cultura orientale e occidentale.

S. Giovanni degli Eremiti e cattedrale di Palermo
Appena sotto il Palazzo dei Normanni e ancora per volontà di Ruggero II è stata eretta nel 1136 la chiesa S. Giovanni degli Eremiti: la struttura è essenzialmente araba ed esternamente si caratterizza per la presenza di cupole di colore rosso, mentre l'interno custodisce tre absidi semicircolari. Annesso alla chiesa si trova il chiostro di forma rettangolare, scandito da archi a sesto acuto poggianti su colonne binate e impreziosite da capitelli a foglie d'acanto. Percorrendo corso Vittorio Emanuele si arriva alla basilica della Santa Vergine Maria Assunta, il principale luogo di culto cattolico della città, un compendio di architettura in cui sono racchiusi gli stili dei diversi rimaneggiamenti e restauri che ne hanno modificato l'aspetto originario. La facciata è racchiusa tra due alte torri e conserva l'aspetto conferitole tra il XIV e XV secolo con un ampio portico in stile Gotico fiorito e, in cima, una cupola tardo-barocca. L'interno è a croce latina, diviso a tre navate scandite da pilastri adornati con statue marmoree di Santi. La cattedrale custodisce le celebri tombe di Federico II e Ruggero II.

La Martorana e San Cataldo
Proseguendo nel centro storico, una volta giunti a piazza Bellini, si possono visitare le chiese di Santa Maria dell'Ammiraglio - o della Martorana - e la chiesa di San Cataldo. La Martorana è la chiesa medievale più famosa di Palermo - con facciata barocca conseguente alla trasformazione del XVI secolo -, mantiene l'originario stile arabo-normanno e possiede una pianta a croce greca. Dell'assetto iniziale conserva il campanile, la facciata e il corpo quadrato,sormontato da una cupola emisferica. La chiesa, al suo interno e in alto, è decorata quasi interamente da mosaici che insieme a quelli della Cappella Palatina costituiscono il ciclo musivo più antico della Sicilia. Nella cupola si trova l'elemento di pregio della decorazione musiva: l'immagine di Cristo Pantocratore seduto in trono e benedicente, circondato da arcangeli, apostoli, santi e profeti. Di fronte alla Martorana sorge la chiesa di San Cataldo: costruita intorno al 1160, palesa le caratteristiche architettoniche originarie. Famoso è il suo profilo dato dalle tre cupolette emisferiche di colore rosso che la sovrastano e presenta un paramento murario a vista con arcate cieche e ghiere traforate. L'Interno dell'edificio di culto è articolato in tre navate e il pavimento è decorato a mosaico.

Teatro Massimo e castello della Zisa
Da conoscere a Palermo è il Teatro Massimo, il più grande teatro lirico del Paese nonché uno dei più grandi d'Europa. A poca distanza si staglia il Museo archeologico regionale "Antonino Salinas", che ospita una delle più ricche collezioni archeologiche d'Italia. Numerose sono le opere, i reperti e le testimonianze della storia siciliana in tutte le sue fasi. Ulteriore icona palermitana, ricca di valore culturale e significato storico, è il castello della Zisa, dall'arabo "al-ʿAzīza", ovvero "la splendida". Nata come dimora estiva dei re, è uno degli esempi più rappresentativi dell'architettura fatimida di epoca normanna. Il castello, di forma rettangolare, presenta una struttura alta e compatta e si sviluppa su tre livelli, evidenziati all'esterno da sottili cornici e da archi ciechi che ne inquadrano le finestre. In alto l'edificio è delimitato da una fascia con un'iscrizione dedicatoria in arabo, in parte frammentaria, a causa dei tagli effettuati per ottenere la merlatura. Attualmente, il palazzo ospita il Museo d'arte islamica, dove sono esposti manufatti provenienti dall'area mediterranea, prodotti tra il IX e il XII secolo.

Vucciria, mercati storici e piatti tipici
Non si può comprendere l'anima di Palermo se non si visitano i suoi mercati storici fra i quali la Vucciria, il Capo, il Borgo Vecchio, il Mercato delle Pulci, i Lattarini e infine Ballarò, cuore pulsante della città. Camminare fra i banchi dei mercati consente di inebriarsi di profumi e di ascoltare i suoni che sono l'essenza di Palermo, le bancarelle ricolme di frutta sono un'esplosione di colori e la merce viene esposta sui banchi protetti da caratteristici tendoni. Tutte da assaporare a Palermo sono le specialità della tradizione, a iniziare da "pane e panelle", le sottili frittelle a base di farina di ceci, seguite dalle "crocchè", polpette fritte di patate che farciscono tre tipi diversi di pane: la Mafalda, la Scaletta e la Focaccia. Lo street food per eccellenza a Palermo è rappresentato dalle arancine, il cui ingrediente principale è il riso, ma si possono farcire con diversi ripieni. Ideale per uno spuntino è lo Sfincione, una focaccia guarnita da pomodori, caciocavallo e acciughe. L'offerta gastronomica palermitana è estremamente ricca, inclusi i dolci: dai celebri cannoli alle cassate, senza trascurare i pasticcini alle mandorle da apprezzare passeggiando, magari nel suggestivo quartiere di Mondello, con la sua spiaggia e le numerose ville in stile Liberty.