Trieste

Crocevia di culture dalla doppia anima mitteleuropea e mediterranea, Trieste è protagonista della grande storia ed è allo stesso tempo una città moderna e cosmopolita. Il suo cuore pulsante è anche il suo luogo più simbolico, piazza Unità d'Italia, con un lato affacciato sul mare che si protrae con il braccio lungo duecento metri del molo Audace, e gli altri tre che come pareti decorate accolgono eleganti palazzi otto-novecenteschi. Sono l'imponente ed eclettico palazzo del Municipio, palazzo Modello - con i motivi floreali della sua facciata -, palazzo Stratti - che ospita lo storico Caffè degli Specchi dalle atmosfere asburgiche -, palazzo del Governo - con una balconata impreziosita da mosaici in vetro di Murano -, palazzo della Regione - che accoglie un maestoso salone delle feste -, il Grand Hotel Duchi d'Aosta e Palazzo Plenario-Pitteri, in stile Rococò e Neoclassico. Non distante, si riconosce invece per l'elegante facciata neoclassica e due campanili sovrastati da cupole in barocchetto austriaco la chiesa greco-ortodossa, fatta edificare verso la fine del Settecento dalla comunità greco-orientale di Trieste e abbellita negli anni Venti dell'Ottocento da alcuni ricchi mercanti greci. A dominare il golfo è il castello di Miramare, realizzato in stile eclettico dall'architetto Carl Junker per l'arciduca Massimiliano d'Asburgo, che conserva gli arredi originali della seconda metà dell'Ottocento.

Trieste tra cultura, scienza e caffè
Nel cuore del centralissimo borgo teresiano - voluto a metà Settecento dalla prima imperatrice d'Austria Maria Teresa come nuovo quartiere della moderna Trieste - scorre il Canal Grande, su cui si affacciano i palazzi dei ricchi mercanti che hanno fatto la fortuna della città, la chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione e la chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo, testimoni della felice convivenza di diverse religioni nello stesso luogo. E numerosi sono i musei civici di Trieste, eccellenze dedicate all'arte, alla storia e alla letteratura: non si può dimenticare, infatti, che siamo nella città di Italo Svevo e di James Joyce, il famoso scrittore irlandese che qui si trasferì all'età di ventidue anni. Parla invece della vocazione per la scienza del capoluogo friulano "L'immaginario scientifico di Trieste", originale museo concepito per essere interattivo e sperimentale. È ospitato al Porto Vecchio, un altro pezzo di storia della città, portato a nuova vita da un importante lavoro di riqualificazione con la creazione di passeggiate, una ciclabile ed edifici riconvertiti, come il Magazzino 26, che ospita il polo museale e culturale. Ed è dal porto di Trieste che transitava, tra le merci coloniali degli Asburgo, il caffè: una bevanda ancora oggi amatissima dai triestini e omaggiata da diversi locali storici come - oltre al citato Caffè degli Specchi - gli altri altrettanto celebri Tommaseo, Tergesteo e San Marco. Al caffè a Trieste è dedicato un gergo particolare: l'espresso si chiama "nero", il "gocciato" ha una punta di crema e il "capo in B" è una vera specialità rigorosamente servita in vetro.