Asiago

Natura, innanzitutto. E poi tranquillità, lontani dal turismo di massa. O, ancora, sport negli immensi spazi tra terra e cielo. Enogastronomia, infine. Benvenuti ad Asiago, dove il verde dei boschi e dei prati accoglie in un paesaggio da cartolina. È quello dell'Altopiano dei Sette Comuni e Asiago ne è il capoluogo, con il suo nome legato a una prelibatezza che è anche un vanto per l'economia locale: l’omonimo formaggio a marchio Dop. Asiago ha il pregio di avere attrattive per tutti i gusti a iniziare dagli appassionati di montagna che sull’altopiano trovano ventidue stazioni sciistiche, sessantanove impianti di risalita, cento chilometri di piste e sette centri per lo sci di fondo per un totale di cinquecento chilometri di piste. E se l’inverno invita a sbizzarrirsi in ogni disciplina sportiva sulla neve, l’estate è altrettanto frizzante con una miriade di sport da praticare incluse escursioni a cavallo, in mountain bike o a piedi nei boschi e nelle praterie. Da non perdere il golf: la montagna di Asiago è dotata di uno dei campi da golf d’alta quota più attrezzati d’Europa, con le sue diciotto buche sparse tra prati e abetaie.

Osservatorio astrofisico di Asiago - conosciuto anche come "Osservatorio del Pennar", dedicato alla ricerca astronomica -, stazione osservativa di Cima Ekar, MuSA - museo degli Strumenti Astronomici, sacrario militare del Leiten e museo della Grande Guerra 1915-18 “Battaglia Tre Monti”. Sono alcune delle opportunità di scoperta della località all’insegna di storia, cultura e scienza. Asiago, infatti, custodisce diversi siti di spiccato interesse astrofisico, scientifico e storico cui si affiancano il Museo naturalistico didattico Patrizio Rigoni - indirizzato alla divulgazione della storia naturale del territorio - e il Museo dell'acqua, che narra del lungo rapporto tra questo elemento e l’Altopiano dei Sette Comuni. Meritano una visita anche le vecchie prigioni di Asiago, ora sede del museo Le Carceri, che periodicamente ospita mostre ed esposizioni dedicate all'arte e alle tradizioni del territorio altopianese. Le opere sono esposte anche nelle stanze che un tempo erano le celle, grazie al mantenimento della conformazione interna originale.