Belpasso

È una storia antica, quella che lega Belpasso all'Etna, il vulcano più alto d'Europa, patrimonio dell'Unesco. Ampia parte del comune, infatti, ricade nel parco dell'Etna e nella località la pietra lavica è protagonista oggi come nell'Ottocento, quando ne venne iniziata l'estrazione dalle cave presenti nel territorio. Scoprire Belpasso passeggiando senza fretta fra le sue strade significa anche catturare con lo sguardo l'effetto cromatico del basalto etneo utilizzato negli edifici, nei pregevoli manufatti d'ornamento e nei complementi d'arredo. Una mirabile fusione tra arte e artigianato e fra le notevoli architetture di Belpasso spicca la chiesa madre, dedicata a Maria Santissima Immacolata, anche se nella tradizione religiosa il culto più vivo è quello di Santa Lucia - patrona del paese -, le cui reliquie e il simulacro sono conservati all'interno di una cappella dedicata alla martire, chiamata "Cammaredda". Nella chiesa viene esposta ogni anno - dalla domenica delle Palme a Pasqua - una Crocifissione di Cristo - detta "a Tila" -, una grande tela dipinta nel 1896 dal pittore Zenone Lavagna e rimasta incompiuta. Sulla torre campanaria si trova il "campanone di Santa Lucia", realizzato nel 1815, che si colloca fra le campane più grandi d'Italia in virtù del suo peso, ben ottomila chilogrammi.

Madonna della Roccia e Salinelle di San Biagio
Dal 1694 Belpasso è caratterizzato da una disposizione di vie a scacchiera e per questa sua particolare conformazione il comune viene chiamato "la scacchiera dell'Etna". Luogo di preghiera avvolto nel silenzio e da conoscere è il santuario Madonna della Roccia, definito "luogo sacro" in quanto la sua storia è costellata da ripetute apparizioni della Madonna. Dal sacro al profano: a Belpasso, fra le architetture civili, spicca palazzo Scrofani, contraddistinto da una balconata in ferro battuto con tipici elementi in stile Barocco che si sovrappongono a un imponente portale in pietra lavica. Valenza storica anche per palazzo Bufali, costruito dopo il sisma del 1693, che palesa una struttura conforme a quelle nobiliari dell'epoca. Patrimonio naturalistico e sotto l'egida del Fai, infine, sono le Salinelle di San Biagio, singolari fenomeni di emissione gassosa che provengono dal suolo, che è possibile osservare - è consigliabile la visita sotto la supervisione di una guida esperta - in pochi altri luoghi. Ubicate in contrada Vallone Salato e in una zona che comprende una superficie con depositi alluvionali terrazzati, sono di origine continentale e marina, con sedimenti argillosi e sabbiosi.