Bra

Non solo Barocco piemontese e musei, a Bra. Anche e soprattutto percorsi del gusto, visto che il movimento culturale internazionale Slow Food è nato proprio qui, nel 1986. E non a caso oggigiorno il comune piemontese annovera fra i suoi assi nella manica il gustoso formaggio Bra Dop, la salciccia di Bra Pat - Prodotto Agroalimentare Tradizionale -, il pane di Bra e "Cheese", il più grande evento dedicato ai formaggi a latte crudo. Incastonato nelle colline del Roero, Bra è un crocevia di storia, eccellenze enogastronomiche e cultura. Di origini antiche, la cittadina è scrigno di architetture religiose e civili da conoscere, a iniziare dal castello di Pollenzo - patrimonio dell'Unesco, nell'omonima frazione - e dalla Zizzola, simbolo della località. L'edificio, con la sua caratteristica costruzione a pianta ottagonale, si staglia sulla sommità del più alto colle braidese, Monteguglielmo, ed è stato costruito nel 1840 quale "villa delle delizie" per poi essere donato al comune di Bra nel 1962. Oggi è possibile varcarne la soglia per scoprirne gli interni, nello scenografico allestimento museale multimediale della "Casa dei braidesi".

Bra, palazzi e carosello di musei
Pregevole è il palazzo comunale di Bra, edificio di origine medievale: la facciata presenta una parte centrale convessa affiancata da due corpi laterali rettilinei e l'accesso alla parte storica è dato da una scala "a invito" - aggiunta intorno al 1897 - che conduce alla grande porta ad arco affiancata da due aperture rettangolari. Davanti al municipio sorge il trecentesco Palazzo Mathis - sede degli uffici cultura e turismo - che al piano nobile ospita mostre e rassegne culturali oltre a una raccolta permanente di opere dell'artista Romano Reviglio. Interessante è Palazzo Traversa - il cui nucleo originario risale alla metà del XV secolo - adibito, dopo i lavori di restauro compiuti negli anni Ottanta del Novecento, a Museo di archeologia e storia dell'arte, parte integrante del Sistema Museale Urbano della Città di Bra insieme alla "Casa dei braidesi", al Museo Craveri - il più importante museo di storia naturale della provincia di Cuneo - e al Museo del giocattolo. Da visitare è anche il Museo della scrittura meccanica, curato dal collezionista Domenico Scarzello, che ospita un'esposizione di circa trecento macchine per scrivere dal 1873 e giunge sino al primo computer. Sfizioso, infine, è il Museo della bicicletta, che raccoglie un'assortita collezione di biciclette donate da atleti e privati, di diverse epoche.