Se chiedessimo a qualsiasi abitante della Terra di indicarci su un mappamondo la città di Assisi, nessuno si sbaglierebbe e chiunque punterebbe sicuro il suo dito al centro della Penisola italiana. Questo perché Assisi è universalmente riconosciuta come capitale spirituale del mondo, avendo dato i natali a San Francesco, una delle figure più suggestive, conosciute e amate della cristianità. Il "poverello", infatti, ha illuminato questa città con la sua umiltà e la forza del suo messaggio di carità e amore fraterno, influenzando inevitabilmente anche il destino dei paesi e delle città che si trovano ai piedi del monte Subasio.
Uno di questi piccoli borghi è Cannara, piccolo centro che deve la sua nascita ad alcuni frati benedettini, i quali decisero, intorno al X secolo, di bonificare il territorio intorno al fiume Topino, e di creare in questa zona fertile e non più malsana un villaggio ridente ed ospitale. Il toponimo Cannara resta a testimoniare la sua origine: una palude piena di canne, divenuta una cittadina ricca di arte, tradizioni e storia.
Come ogni paese situato vicino ad Assisi, anche Cannara è stata interessata dal passaggio di San Francesco, la cui presenza è ancora viva nelle strade, nei monumenti e nella storia del territorio.
Al centro del paese è possibile ancora oggi visitare il "Tugurio di San Francesco", un piccolo rifugio nel quale il santo, secondo la tradizione, era solito dimorare quando si trovava a viaggiare in queste zone. L'austerità di questo luogo testimonia la natura umile e spirituale del frate, che riposava su una pietra e pregava all'interno di questo spazio angusto. Di fronte al Tugurio si trova la bellissima chiesa delle Sacre Stimmate di San Francesco: qui una lapide ricorda l'istituzione del Terz'ordine Francescano nel 1221. All'interno è possibile ammirare due opere d'arte di valore inestimabile: uno splendido crocefisso risalente al XIV secolo, realizzato con una particolare tecnica di intrecci di teli di lino che lo rende unico nel suo genere, e la statua della Madonna di Loreto, proveniente dall'omonima cittadina marchigiana e portata a Cannara dalle truppe napoleoniche nel XIX secolo. A quest'ultima è legata una delle tradizioni che ha reso Cannara famosa in tutta Italia: ogni anno, infatti, nella notte del Corpus Domini, lungo le strade del centro storico gli abitanti di Cannara realizzano l'Infiorata, splendidi tappeti floreali, in ricordo del giorno in cui, all'arrivo della piccola statua lignea, i cannaresi ricoprirono di fiori le vie del paese.
Il luogo più suggestivo in cui possiamo ritrovare le tracce del passaggio di Francesco è peròla località di Piandarca, situata al confine tra Cannara e Bevagna. Ed è qui, infatti, che si è svolta la celeberrima "predica agli uccelli" di San Francesco, mirabilmente immortalata da Giotto in uno degli affreschi della Basilica Superiore di Assisi e ricordata nei Fioretti. Una pietra, sulla quale secondo la tradizione il santo sedeva per parlare agli animali, si trova ancora in quel luogo, in ricordo del miracoloso episodio. Poco distante dal masso è stato realizzato un imponente TAU vicino al quale a breve sorgerà santuario all'aperto con una statua di San Francesco e un altare in pietra scolpita.
Numerose le chiese da visitare a partire dalla Chiesa di San Matteo, di origine trecentesca, trasformata poi alla fine dell'800. All'interno degno di nota una tavola di Nicolò Liberatore, detto l'Alunno. Proseguendo lungo le vie del centro storico si incontra la Chiesa di San Biagio, documentata sin dal 1244 con la facciata in pietra bianca e rossa di Assisi. All'interno è custodita una statua della Vergine Immacolata, da annoverare tra le Madonne con le calze autoreggenti. Nel pomeriggio del giorno di Pasqua, il simulacro viene portato in processione per le vie del paese, fino ad incontrare, in piazza San Matteo, la statua del Cristo Risorto dando luogo alla famosa "Rinchinata". Le due statue si inchinano in perfetto sincronismo e dalla riuscita di questo rito si traggono gli auspici per il raccolto estivo. Nella piazza San Francesco si affacciano la Chiesa di San Giovanni e quella di San Francesco.
A circa 7 km da Cannara, arroccato su un colle e circondato da boschi e ulivi, sorge il borgo di Collemancio. La storia del borgo sembra risalire al III sec a.C.; testimonianza dell'epoca è il sito archeologico Urvinum Hortense, posto su un pianoro di rara bellezza paesaggistica che domina la valle del Tevere: un importante municipio romano, probabilmente la città nominata da Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia". Un robusto Cassero domina e protegge l'ingresso del borgo, al cui interno è possibile visitare la Chiesa di Santo Stefano e il Palazzetto del Podestà. Vicina al paese si trova la Chiesa della Madonna delle Piagge, una chiesa a carattere processionale: i fedeli entravano da un lato, si soffermavano in preghiera per ottenere le indulgenze ed uscivano poi dall'altra parte.
Agli inizi del XIX secolo iniziarono le prime indagini nell'area dove sorgeva l'antico municipio. Grazie poi alle campagne di scavo del 1932 e del 1938, furono rinvenuti numerosissimi resti archeologici ascrivibili al municipio di Urvinum Hortense. Fra i reperti venuti alla luce nel corso degli scavi, degno di nota è un mosaico policromo, a tre tinte del I secolo d.C. ora custodito nel Museo Civico Città di Cannara. Il mosaico, perfettamente conservato, decorava il pavimento del "frigidarium": rappresenta scene nilotiche con pigmei tra la flora e la fauna del Nilo, in atteggiamento satirico e burlesco.
Numerose le feste e le tradizioni che si rinnovano di anno in anno a partire dalla festa di Sant'Antonio, ai primi di Gennaio, a quella della Vernaccia, un vino locale ottenuto con uve nere appassite, di qualità Cornetta, all'Infiorata e altre ancora. Ma la manifestazione più importante dell'anno, quella che richiama nel paese decine di migliaia di visitatori è la Festa della Cipolla, prodotto per il quale il paese è diventato famoso, superando i confini regionali. La festa è inserita nelle manifestazioni del "settembre cannarese", insieme a momenti di teatro, musica, folclore e celebrazioni liturgiche. Arrivata ormai alla quarantesima edizione, la festa ha lo scopo di promuovere e valorizzare la CIPOLLA prodotto tipico della nostra terra che viene cucinato in tutti i modi con lo slogan "dall'antipasto al dolce" e servito negli stand allestiti nelle piazze cittadine.
Questi sono solo alcuni dei tesori custoditi dalla piccola cittadina di Cannara, che nei secoli si è arricchita di preziose opere d'arte, splendide chiese e palazzi, testimonianze culturali e storiche di vitalità, devozione e spiritualità che rendono questo piccolo paese una tappa irrinunciabile per chi vuole conoscere in modo sincero ed approfondito la storia di Francesco, dell'Umbria, dell'Italia intera.
