"Più vicino a Rieti sopr'ameno colle spicca Contigliano...". E' così che lo storico reatino Pompeo Angelotti inizia a descrivere il paese in una sua famosa opera del 1635.
Proprio la posizione, circondato da una parte dalle pendici boschive dei Monti Sabini e dall'altra dalla fertile pianura reatina, unitamente a un antico e ben conservato abitato con struttura a cupola, fanno di Contigliano una delle meta preferite per chiunque sia alla ricerca di natura, arte e spiritualità. In un'atmosfera di assoluto incanto, le piazzette, i ciottolati, gli archi e le scalette, sembrano ancora riecheggiare delle voci e dei passi di quegli uomini che nel corso dei secoli tanto si adoperarono per consegnarci questo autentico gioiello.
Così come l'origine dell'etimo, assai incerte sono anche le notizie della fondazione di Contigliano. Le prime fonti relative a forme di popolazione sparse nel territorio risalgono alla seconda metà dell'VIII secolo, anche se numerosi ritrovamenti archeologici ci forniscono la certezza della presenza di precedenti insediamenti romani. La prima e indiscutibile attestazione documentaria relativa a un abitato fortificato risale al 1157.
Ci si dirige al borgo antico tramite una strada che, dalla parte moderna del paese, conduce alla sommità del colle. Dalla Piazza S. Antonio, su cui si affaccia l'omonima chiesa (sec. XVII) che conserva una pregevole tela del pittore Girolamo Troppa, volgendo lo sguardo in alto, subito si rimane colpiti dall'imponenza dell'abside della Chiesa Collegiata di S. Michele Arcangelo. Elegante esempio di architettura barocca a unica e maestosa navata, ai cui lati sono disposte quattro cappelle e due altari alle estremità del transetto, sorge nel luogo su cui fin dal XIII secolo esisteva l'antica Chiesa di S. Angelo. I lavori di riedificazione, iniziati formalmente con la posa della prima pietra il 24 luglio 1689, rappresentarono il culmine delle molteplici fasi che, nel corso del XVII secolo, grazie a una situazione di benessere economico e sociale, dettero luogo ad un radicale processo di trasformazione del paese tramite un'opera di miglioramento urbanistico, sia civile che religioso, in linea con le esigenze di una popolazione in progressivo aumento. Progettata dall'architetto romano Giovanni Antonio De' Rossi e realizzata dal capomastro ticinese Michele Chiesa, per la decorazione e l'arricchimento degli interni ci si avvalse di maestranze e artisti di indiscusso valore e prestigio, quali ad esempio i pittori Filippo Zucchetti e Onofrio Avellino, l'intagliatore Venanzio di Nanzio di Pescocostanzo e l'organaro Adriano Fedeli, a cui si deve il monumentale organo a trentuno canne e tastiera in avorio ed ebano.
In prossimità della Porta dei Santi, l'entrata principale al centro storico, fanno bella mostra di sé una elegante fontana (sec. XVI, con aggiunte e rimaneggiamenti del 1766 e successivi) e il robusto portale della Chiesa inferiore della Collegiata, entrambi in pietra locale, dalle variegate sfumatura rosa.
Addentrandosi per il dedalo di vicoli, costellato di eleganti edifici e palazzi (primo fra tutti il secentesco Palazzo Tiberi, esempio di architettura tardo rinascimentale e barocca, con una sobria facciata in pietra e mattoni e un portale ad arco), non si può fare a meno di lasciarsi trasportare dal saliscendi dei camminamenti selciati, senza un itinerario ben preciso.
Emozionante e di notevole significato, per aver rappresentato la sede dell'antica Confraternita del Santissimo Sacramento e il luogo in cui si tenevano i Consigli della comunità nella prima metà del XVII secolo, risulta la Chiesa di S. Giovanni Battista (1428), di cui oggi rimangono soltanto le mura perimetrali, con la sua facciata sormontata dal piccolo campanile a vela.
Procedendo verso Porta Codarda e uscendo dal paese, l'angustia dei vicoli all'improvviso lascia il posto ad un panorama mozzafiato che ci regala la vista dell'intera piana reatina, con le articolate geometrie dei campi coltivati, e della catena del Monte Terminillo.
Poco distante dal moderno abitato sorgono i ruderi della Chiesa di S. Lorenzo Martire, ricordata per la prima volta nel 1153, dalle semplici forme a navata unica, tipiche della pieve
romanica, caratterizzata da una facciata a capanna sormontata da un delizioso campanile a vela. A partire dal 1660, in virtù di un breve pontificio con il quale si concesse alla comunità il privilegio di istituirla, il luogo è sede di un'importante fiera che ancora oggi, il 10 agosto, vede affluire gente da tutta la provincia e non solo.
Poco distante, tra Contigliano e Greccio, in posizione elevata a dominare la valle sottostante, si erge in tutta la sua imponenza l'Abbazia di S. Pastore, edificata alla metà del XIII secolo e oggi tornata all'antico splendore grazie a interventi privati. Con la tipica impronta dell'architettura cistercense, la pianta della chiesa è a croce latina, con tre sviluppatissime navate e una massiccia torre campanaria che ebbe funzione di difesa e osservazione. Un luogo che ancora oggi evoca un profondo senso di pace e armonia.
Da segnalare la presenza sul territorio di un Parco della Musica, sede decentrata del Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma, ospitato nella complesso residenziale che fu del celebre baritono Mattia Battistini (1856-1928)
Che dire poi della straordinaria bellezza e suggestione del paesaggio circostante: ricco di acque sorgive, specie floristiche e boschi di carpino, orniello, cerro e leccio, rappresenta un vero paradiso naturalistico del Lazio sabino.
Tra gli eventi più attesi, meritano menzione l'Assalto al Castello (prima metà di agosto), che rievoca con valenza commemorativa il coraggio e la dignità dell'intera popolazione in occasione dell'assedio e conquista del paese da parte di Vitellozzo Vitelli (1501) e la storica Processione del Venerdì Santo, ormai da decenni il più evidente simbolo della tradizione e della devozione popolare.
LE FRAZIONI
COLLEBACCARO(in origine Colle Vaccaro)
Degna di nota la Chiesa della Visitazione (1413),uno dei rari "gioielli" della provincia per i suoi affreschi attribuiti alla scuola del perugino.
Nei pressi di collebaccaro si trova la Villa di Mattia Battistini, complesso costituito di due edifici separati, circondati da un giardino. L'edificio più grande fu realizzato nella prima metà del XVIII secolo e fu acquistato nell'Ottocento, come villino residenziale, della famiglia Battistini. L'edificio minore, a pianta quadrata, utilizzato dal baritono Mattia Battistini (1856- 1928) come atelier, risale invece ai primi del Novecento
SAN FILIPPO
Centro di origine medievale, S Filippo è insediamento superstite di un gruppo di abitati fortificati della Val Canera. Chiamato originariamente "Castrum Scornabecchi", dal nome di un'erba diffusa nel territorio, ha assunto l'attuale nome nel 1601 con decreto del Papa Clemente VIII: ai Santi Filippo e Giacomo é dedicata anche la chiesa parrocchiale, fondata all'interno del borgo alla metà del trecento.
MONTISOLA Le vicende del territorio sono legate ad un epoca assai remota. I primi insediamenti umani risalgono sicuramente ai primi villaggi palafitticoli (resti ritrovati in loc. Petrarca , nel massima espansione del Lacus Velinus (età del ferro e del bronzo).
Più tardi con l'inizio della bonifica della Conca Reatina a cura di Marco Curio Dentato, si ipotizza attraverso l'insistenza di alcuni ruderi, che la sede di una della due ville di Quinto Assio ( che aveva ospitato Cicerone), fosse proprio sul colle di Montisola.
Oggi del vecchio Lacus Velinus esistono solo due lame, la lama dei santi e la lama dei Montezoppo, attualmente quest'ultima viene chiamata lama della fonte del pioppo.
La prima è all'interno del territorio della riserva dei laghi lungo ripa sottile. Qui troviamo una elevata diversità ambientale e che fa si che in questi ecosistemi siano presenti i più elevati valori naturalistici del territorio, sia naturali che faunistici .L'insediamento umano è oggi prevalentemente sulle pendici e sulla sommità del colle, la cui parte alta è chiamata Colle Cavaliere.
REOPASTO Oggi disabitato, grazie alla sua ubicazione strategica ( tra il monte ad ovest e il fiume Velino ad est) controllava la strada Rieti - Terni e forniva ristoro ai viandanti nella piccola chiesa di S. Andrea, unico luogo di culto della piccola comunità locale.
TERRIA Situata nell'antica strada "iuxta canalem factam" che portava verso il colle di Montecchio, è oggi un piccolo borgo agricolo ed artigiana sul quale domina il castello Varano, di interasse storico. Da segnalare, in oltre, il seicentesco palazzo Vicentini.
EVENTI E MANIFESTAZIONI
La Processione del Cristo Morto, Pasqua
Assalto al Castello, 7 Agosto
Sagra della Pizza Sucia, Natale
Sagra del Pizzicotto, Agosto
Feste delle Acque - Fonte Onnina, Agosto
Festa di San Martino, Novembre
Antica fiera di San Lorenzo, 10 Agosto