Il nome
La più antica notizia documentata del nome Dozza data al 1126. Castrum Dutie deriverebbe dal vocabolo latino alto-medioevale doccia, ad indicare la presenza nel luogo di un condotto per far confluire l'acqua in una vasca o cisterna a beneficio della popolazione. Qui l'acqua un tempo era scarsa e l'enfasi sulla sua presenza è rilevata anche nei toponimi della chiesa di Santa Maria Assunta in Piscina e dell'antichissima pieve di San Lorenzo in Piscirano.
La stretta simbiosi tra l'imponente rocca e il sottostante insediamento residenziale antico, che segue il tracciato delle antiche mura, comunica quell'armonia tra natura e intervento dell'uomo che si respira solo nei luoghi orgogliosi del proprio passato. I marchesi Malvezzi-Campeggi, signori con alterne fortune del feudo dal '500 fino al periodo napoleonico (1798), mantennero nelle proprie mani la proprietà del castello che abitarono fino all'estinzione dell'ultimo erede diretto nel 1960. Anche se non erano più da tempo feudatari, la gente del posto ha un ricordo vivo e affettuoso dei propri "signori", che condivisero con gli abitanti le sorti del paese. Oggi l'identità di questo luogo assume anche la forma dell'arte, che fa vibrare nel segno della bellezza il paesaggio urbano e arreda i muri delle case, le strade e le piazze, dando luce a ogni angolo e aprendo suggestioni improvvise: è il "Muro Dipinto", singolare manifestazione settembrina di pittura sui muri che ha trasformato il borgo medievale in una galleria d'arte a cielo aperto. Segno, questo, di una vitalità che, seguendo il filo di un racconto antico, trova e propone nuove storie da ascoltare con gli occhi.
Dal grifo che si abbevera, raffigurato nello stemma, al nettare dorato dell'Albana coltivata in un paesaggio che sembra quasi toscano: non c'è miglior paradosso per questo borgo adagiato sulle prime colline che dominano la via Emilia, fra Bologna e Imola, e che si apre discreto al visitatore che ne percorre le stradine selciate fino alla Rocca Sforzesca, potente, massiccia, eppure ben armonizzata con il resto dell'abitato, la cui planimetria è a carena di nave. E in effetti tutto spinge, converge, fluidifica (acqua, vino, persone, cantine e portici che profumano di vino, esalazioni culinarie) verso l'emergenza architettonica che lo sovrasta dall'alto. La Rocca, punto di convergenza delle due strade che attraversano longitudinalmente il paese, è a pianta esagonale con due torrioni e un perimetro di 530 m. L'aspetto attuale è il frutto delle trasformazioni in palazzo signorile, completate dai Malvezzi nel 1594. Varcato il ponte levatoio, ricostruito sul modello dell'antico, l'edificio si apre con un cortile centrale sormontato da due logge di gusto rinascimentale. Il cortile ospita concerti, spettacoli, degustazioni. Al piano terra vi è la cucina, con fuochi, camini, pozzo e utensili d'epoca. Il cuore della residenza è al piano nobile, con la sala di rappresentanza arredata con mobili e dipinti del '700 e aperta sul grande terrazzo. Arredi di gusto rinascimentale e barocco, soffitti a cassettoni, una grande tela che ritrae la famiglia Campeggi sul finire del '600, danno valore alla stanza attigua. Da vedere inoltre la Camera di Pio VII, la sala delle armi, il pozzo a rasoio, le prigioni e le celle di segregazione, l'alcova e i camminamenti di guardia che offrono un magnifico panorama sulle valli sottostanti coltivate a vigneti.
Nel centro storico, al quale danno colore e atmosfera i muri dipinti da importanti maestri, sono da visitare la chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta in Piscina, edificata nel XII secolo sui resti di una precedente chiesa romanica (contiene una tavola del 1492 di Marco Palmezzano), il Rivellino, dentro il quale è ricavata la porta settecentesca di accesso al borgo, e la rocchetta di origini trecentesche.
Nei dintorni, la pieve di San Lorenzo, il duecentesco convento di Monte del Re, oggi trasformato in albergo, e il seicentesco santuario del Calanco.
Da vedere inoltre:
L'Enoteca Regionale Emilia-Romagna: dal 1970 l'Enoteca Regionale opera per la promozione e valorizzazione del patrimonio vinicolo regionale, partecipa a diverse attività sinergiche che enfatizzano l'abbinamento dei vini regionali a tutte le altre eccellenze gastronomiche della Regione. Ha sede nelle cantine della Rocca.
La passeggiata degli artisti: percorso turistico-panoramico, supportato da pannelli didascalici, lungo il perimetro esterno del borgo castellano. I dipinti di importanti artisti del '900, legati alla manifestazione del "Muro Dipinto" accompagnano il visitatore alla lettura del paesaggio della valle del fiume Sellustra: campi coltivati, siepe di confine, macchie spontanee, attraversati dalla strada dei vini e dei sapori dei colli d'Imola, possono essere ammirati dal balcone panoramico di Via Santa Anastasia
La Tana del Drago: è il primo centro studi al mondo dedicato alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale legato al genere fantastico, dal folclore italiano alle opere di J.R.R. Tolkien, l'autore de Lo Hobbit de Il Signore degli Anelli. Ha sede in una palazzina del primi del '900, recuperata allo scopo, in Via XX Settembre n. 2.
Il Drago Fyrstan: creatura fantastica che riposa nella torre maggiore della Rocca di Dozza per svegliarsi ogni due anni in occasione di FantastiKa.
Il "Sentiero del Vino": piccola escursione fruibile tutto l'anno che conduce, attraverso vigneti e cantine, ad angoli panoramici e piacevoli scorci naturalistici. Il sentiero è arricchito da bacheche informative che narrano interessanti dettagli sul paesaggio - le sabbie gialle studiate dal famoso geologo Giuseppe Scarabelli - sulle molte specie di fauna locale e sulla realizzazione dell'acquedotto otto-novecentesco di Dozza. Durante il percorso, oltre a poter toccare con mano i vigneti, ci si potrà concedere il piacere di degustare comodamente i vini della zona direttamente presso le tenute vitivinicole che hanno aderito all'iniziativa.
Eventi ricorrenti:
Oltre al Muro Dipinto (sopra citato):
"Dozza, il vino è in festa": a maggio - tradizionale appuntamento con le cantine del territorio per la degustazione dei loro vini e prodotti tipici.
FantastiKa: Biennale di illustrazione fantasy e young adulti: settembre anni pari. La manifestazione nata nel 2014 promuove l'arte di genere fantastico, comprese le opere editoriali e cinematografiche dalle quali essa trae ispirazione. L'iniziativa investe l'intero borgo dalla Rocca al Teatro Comunale, al Centro Studi Tolkieniani e alle piazze del paese, con mostre, installazioni, workshop, dibattiti e spettacoli.
Festa delle Arzdore: a settembre, in Piazza Zotti: appuntamento a tavola con i piatti tipici preparati dalle arzdore, (per tradizione le "reggitrici della casa", cioè le mogli dei contadini, cui spettava l'organizzazione della vita domestica).
Punto di informazione turistica:
Rocca di Dozza tel. 0542678240 e-mail: rocca@comune.dozza.bo.it
Siti web:
Comune di Dozza: www.comune.dozza.bo.it
Pagina facebook: Comune di Dozza
Canale YouTube: Comune di Dozza
Fondazione Dozza Città d'Arte: www.fondazionedozza.it