Fabriano

È città creativa Unesco per il network “Crafts and folk art”, sezione “Artigianato e arti e tradizioni popolari”. E questo anticipa tutta la valenza di Fabriano, che nel contesto dell’eccellenza annovera - anche - il Museo della carta e della filigrana - allestito nell’ex convento di San Domenico -, il Museo internazionale dell'acquarello e la Pinacoteca civica Bruno Molajoli. E poi il palazzo del Podestà - uno dei più alti esempi gotici delle Marche -, il palazzo del Comune - già sede della signoria dei Chiavelli e che affonda le sue radici nel secolo XIV – e il Teatro Gentile. Fabriano accoglie con una rutilante sequenza di icone e sorprese, come il Museo farmacia Mazzolini Giuseppucci, dedicato a una delle più storiche farmacie italiane e che palesa straordinari arredi lignei, realizzati nel 1896 da Adolfo Ricci. Numerose le chiese, una più preziosa e interessante dell’altra, a iniziare dalla cattedrale di San Venanzio, di origine romanica, ampliata nella seconda metà del XIV secolo e ricostruita dall'architetto urbinate Muzio Oddi tra il 1607 e il 1617: al suo interno, una raccolta di dipinti manieristi e barocchi di assoluta rilevanza. Una località dall’importante passato storico-artistico, Fabriano, oggi dal carattere prevalentemente industriale e da sempre nota per il suo ingegno: Fabriano, infatti, è nota per la produzione della carta e per la filigranatura dei fogli, invenzione introdotta dai mastri cartai fabrianesi nella seconda metà del XIII secolo.

Lo “Sturinalto” è una fontana storica - commissionata nel 1285 a Jacopo di Grondolo - che campeggia nella centrale piazza del Comune dove sorge anche il quattrocentesco Loggiato di San Francesco, la cui struttura è composta da diciannove alte arcate. Sempre nella piazza si staglia palazzo Vescovile, eretto come palazzo dei Priori ma ricostruito tra 1546 e 1549 a seguito del crollo dell’adiacente torre civica. Il palazzo diventò vescovile nel 1742 e a quell'epoca risale il suo aspetto attuale. Nella piazza di fronte alla cattedrale si trova invece l'ex Ospedale di Santa Maria del Buon Gesù, fondato da San Giacomo della Marca nel 1456 per riunirvi gli ospedali cittadini: notevole esempio di architettura tardogotica e con chiostro interno, ospita la Pinacoteca civica Bruno Molajoli. Nell'antica piazza del Mercato – centro economico di Fabriano nel Medioevo – e oggi piazza Garibaldi, affaccia il portico dei Vasari, parte di un antico ospedale trecentesco, che conserva sulla facciata emblemi in pietra dell'arte dei calzolai e un affresco trecentesco di un allievo di Allegretto Nuzi. Una località di visitare in ogni stagione, Fabriano seguendo, magari, il calendario delle manifestazioni e delle rievocazioni storiche. Fra queste e a giugno, il “Palio di San Giovanni Battista”, che si chiude con la “Sfida del maglio” dove quattro fabbri - uno per ogni quartiere e dai nomi delle quattro porte cittadine - si sfidano nel forgiare una chiave.