Jesi

Nel XII secolo a Jesi è stato conferito il Titolo di città,
avvalorato dal titolo di "Città Regia" dell'imperatore Federico II di Svevia

Il Comune di Jesi sorge all'estremità centro-orientale delle Marche, nella provincia di Ancona. Il territorio cittadino si estende su una superficie di circa 108km² posta lungo la riva sinistra del fiume Esino.
La città è stata un importante polo industriale e commerciale, interessato da un fiorente sviluppo economico, fin dall'Ottocento le è stato riconosciuto l'appellativo di "Milano delle Marche" ospitando imprese legate all'attività tipografica, tessile, alimentare e del mobile.
La città di Jesi possiede un notevole patrimonio storico-artistico, ricco di testimonianze e monumenti legati a varie epoche, i siti di maggior interesse sono ubicati nel centro storico, il cui perimetro è delimitato da una cerchia muraria, risalente al XIV secolo e ancora in un buono stato di conservazione.
L'itinerario alla scoperta delle bellezze jesine ha inizio da piazza Federico II, l'antico foro della città romana, lungo il perimetro dell'area, di forma rettangolare, affacciano diversi edifici e palazzi storici. Al centro s'innalza una Fontana Obelisco, opera di Raffaele Grilli e in fondo alla piazza ci appare la cattedrale di San Settimio, il maggiore luogo di culto cittadino, eretto tra il XIII e il XIV secolo.
Il duomo venne restaurato all'inizio del Settecento dall'architetto Domenico Barrigioni, presenta una facciata a capanna, rivestita da mattoncini rossi e travertino. Nella parte superiore del prospetto principale si apre un'elegante finestra a serliana, mentre nella parte inferiore si trova il portale d'accesso inquadrato in un protiro, con ai lati le statue di San Marcello I e di San Settimio.
Lungo il fianco sinistro della cattedrale s'innalza il campanile, costruito tra il 1782 e il 1784 da Francesco Matellicani, per il suo progetto l'architetto si ispirò alla torre campanaria della basilica della Santa Casa di Loreto, realizzata dal Vanvitelli.
Lo spazio interno è articolato su un'unica navata, coperta con volta a botte lunettata e sormontata da una cupola con cappelle laterali.
A sinistra del duomo sorge palazzo Balleani, considerato una delle massime espressioni di arte rococò locale. I lavori di costruzione dell'edificio iniziarono nel 1720 su progetto dell'architetto Ferruzzi, a caratterizzare la facciata, dalle forme arrotondate, è una balconata mossa con ringhiera in ferro battuto, sorretta da quattro possenti telamoni, realizzata nel 1723 da Giovanni Toschini.
Nello spazio attiguo si trova l'ex convento di San Floriano, dedicato al compatrono della città. Il complesso, edificato su una struttura preesistente, è sormontato da un'elegante cupola a base ovale, impreziosita da stucchi e affreschi, opera di Luigi Mancini. La chiesa fu sconsacrata nel 1860, lo spazio fu poi adibito a sede della Biblioteca civica, in seguito della Pinacoteca Comunale. Attualmente, ospita il Teatro studio Valeria Moriconi, intitolato alla nota attrice jesina.
Prima di lasciare la piazza, si consiglia di visitare il Museo Federico II Stupor Mundi, ospitato all'interno di palazzo Ghisleri, la collezione offre numerose testimonianze sulla vita dell'Imperatore, nato il 24 dicembre 1194 in piazza Federico II.
A pochi passi, incontriamo piazza Colocci, ove s'innalza il rinascimentale palazzo della Signoria, eretto tra il 1486 e il 1498 da Francesco di Giorgio Martini, ad oggi, sede della Biblioteca comunale Planettiana, dove sono custodite circa 150.000 opere di inestimabile valore.
Dirimpetto sorge palazzo Colocci, l'antica dimora nobiliare dei marchesi Colocci, edificata in stile barocco, tra il XVI e il XVIII secolo.
La struttura presenta una stretta facciata rivestita in laterizio e un portale bugnato che immette su uno scalone, sorretto da colonne, tale progetto è attribuito al celebre architetto Vanvitelli.
Proseguendo l'itinerario di visita verso via XV settembre, potremo visitare palazzo Pianetti, sede della Pinacoteca civica e Galleria d'Arte contemporanea, si tratta di uno dei maggiori complessi museali delle Marche, in cui è esposta una collezione di opere che vanno dal XV al XIX secolo, di particolare interesse è la sezione dedicata alle pitture di Lorenzo Lotto, fra tutte ricordiamo la pala di Santa Lucia davanti al giudice.
Giunti a questo punto della città, non si può perdere la visita di piazza della Repubblica, cuore pulsante della vita sociale jesina, il cui perimetro è punteggiato da diversi edifici storici e luoghi di culto.
Lungo il fianco meridionale affaccia il teatro Pergolesi, costruito nel 1790 su progetto dell'architetto Francesco Maria Ciaraffoni, considerato uno dei più grandi teatri lirici del Paese.
Sul lato Est ci appare la chiesa dell'Adorazione, risalente al XVI secolo. L'architettura sacra fu ricostruita nel 1755 in stile tardobarocco, con l'aggiunta dell'abside e dell'attuale facciata, in stile neo-rinascimentale.
Prima di salutare la città, non può mancare un invito alla scoperta dei sapori e delle eccellenze enogastromiche locali.
Jesi, come l'intera regione Marche, vanta numerosi prodotti d'eccellenza, tra le prime portate annoveriamo i gustosi tortiglioni alla jesina, conditi con una salsa alle acciughe e una spolverata di pecorino, i Vincisgrassi, una specie di lasagna al forno e i passatelli, una pasta artigianale servita in brodo.
Tra i secondi piatti vanno ricordati il maiale in porchetta, la carne di pollo oppure dell'oca arrostita sulla brace e il coniglio in potacchio.
Inoltre, la vicinanza con il litorale marchigiano permetterà ai turisti di assaporare diverse pietanze a base di pesce, fra le specialità il brodetto e lo stoccafisso.
Per quanto riguarda la produzione vitivinicola, potremo degustare dell'ottimo vino,
come il Verdicchio dei Castelli di Jesi, l'Esino, e il Rosso del Conero.