Patrica

Patrica: un piccolo comune affacciato sulla valle del Sacco, a ridosso dei Monti Lepini e che assomiglia a un minuto presepe con i vicoli fitti, le ripide scalinate e le case arroccate da secoli su un costone scosceso vicino al monte Cacume, altura citata da Dante Alighieri nella "Divina Commedia". Tra le belle suggestioni e i panorami che si godono dall'alto della sua posizione, il centro conserva preziosi gioielli e tra i vanti c'è la chiesa di San Pietro, che oltre a essere la maggiore di Patrica, è anche la più grande della diocesi di Frosinone, Ferentino e Veroli. Risalente al Duecento, è un vero scrigno di statue, dipinti e tele tra cui quella settecentesca raffigurante "La Madonna che appare a San Giacinto". Nell'atmosfera del borgo di origine medievale e testimone dello scorrere dei secoli - si ritiene che il nome Patrica risalga alla presenza di ville patrizie in epoca romana - trovano posto anche la neoclassica chiesa di San Rocco, patrono del paese omaggiato ogni 16 agosto, e la chiesa di San Giovanni Battista. Con una facciata in stile Barocco, risale al 1760 e conserva sull'altare maggiore una grande pala settecentesca di Niccolò Dalla Piccola raffigurante "Il Battesimo di Cristo".

Patrica, antichi portali e Palazzo Spezza
A Patrica sono caratteristici gli antichi portali in pietra grigia patricana che decorano abitazioni e palazzi e a sovrastare il centro urbano è Palazzo Spezza - con ben trenta saloni di rappresentanza -, che oggi appare così come lo volle Nicola Spezza, un esponente della nobile famiglia di antiche origini spagnole proprietaria dell'immobile. Nel XVIII secolo, fu lui a conferire all'edificio un nuovo splendore, ordinando un vero stravolgimento architettonico del nucleo originario del XVI secolo, che era stato già rimaneggiato più volte. Venne così realizzata una nuova ala, alla quale si aggiunsero il cosiddetto "palazzetto", la sistemazione del giardino pensile all'italiana e del cortile d'onore. Nel XIX secolo, infine, parte dei caseggiati dell'antica corte lasciarono spazio al giardino pensile inferiore che collega il corpo centrale al palazzetto. La storia rivive a Patrica in ogni suo angolo e nei suoi edifici, come castello Colonna, in località Tomacella, fatto costruire nel Seicento da Filippo Colonna in onore della moglie Lucrezia Tomacelli.