Pavia

Pavia è un capoluogo della provincia omonima in Lombardia, il territorio si estende sulla sponda sinistra del fiume Ticino, in un'area interamente pianeggiante e attraversata da numerosi corsi d'acqua.
Pavia è una città a misura d'uomo, elegante, colta e ben curata. Si gira tranquillamente a piedi, o con l'ausilio della bicicletta e del monopattino, così da raggiungere facilmente i luoghi più significativi e di maggior interesse culturale.
Il capoluogo lombardo dispone di un importante patrimonio storico-artistico e numerose sono le testimonianze d'arte romanica presenti sul territorio.
Iniziamo a piedi il nostro tour del centro storico, facendo tappa alla chiesa di S.Pietro in Ciel d'oro, edificata nel VII secolo e ricostruita tra il 1117 e il 1132 in stile romanico. L'edificio presenta una facciata a capanna, realizzata in mattoni e arenaria, la superficie è divisa in tre zone corrispondenti alle navate interne, la sommità è definita da una loggetta cieca e un motivo ad archi intrecciati. Internamente la struttura è ribassata rispetto al livello stradale, è suddivisa in tre navate con un soffitto a volta, originariamente era a cassettoni lignei dorati e a ciò si deve il nome "Ciel d'oro". L'elemento architettonico di pregio custodito nella chiesa è l'Arca di Sant'Agostino, collocata nel presbiterio, si tratta di un capolavoro marmoreo del 1362, scolpito da maestri comacini. L'opera è decorata da bassorilievi raffiguranti scene della vita del Santo ed è divisa su tre piani: uno zoccolo contenente l'urna con i resti del Santo, una fascia aperta con la statua di Sant'Agostino dormiente e in cima è coronata da cuspidi triangolari.
Alle spalle della chiesa s'innalza l'imponente Castello Visconteo, costruito nel 1360 per volere di Galeazzo II Visconti, signore della Città.
Il complesso venne edificato come residenza signorile e roccaforte, la struttura ha una forma quadrilatera con torrioni angolari, un fossato, ponti levatoi ed è circondata da un ampio cortile, definito da un doppio ordine di portici e loggiati.
Il castello dal secondo dopoguerra è sede dei Musei civici, all'interno dello spazio espositivo troviamo la sezione archeologica, composta di reperti preromani e romani, la sezione romanico, gotica e rinascimentale, in cui è raccolta una collezione di bassorilievi e sculture romaniche, e l'affresco rinascimentale dell'Incoronazione della Vergine staccato dalla chiesa di S.Agata al Monte.
Al primo piano è ospitata la Pinacoteca Malaspina, ricca di dipinti del '300, tra i quali la Madonna col bambino, opera di Giovanni Bellini, i Ss. Giovanni Battista e Francesco di Alvise Vivarini e il Redentore di Cima da Conegliano.
Proseguiamo il percorso museale nella Pinacoteca del Seicento e del Settecento, dedicata ai maestri lombardo-veneti e al secondo piano troviamo il Museo del Risorgimento fondato nel 1885, istituito grazie alle donazioni dei privati.
Nelle vicinanze del castello, un altro luogo di culto meritevole di una visita è la chiesa di S.Maria del Carmine, uno dei massimi esempi di gotico lombardo.
La chiesa dei Carmelitani fu iniziata nel 1374 e conclusa solo nel 1461, i lavori vennero interrotti a causa dell'apertura del cantiere della Certosa.
La facciata fu completata nel 1460, ha una forma a capanna realizzata in mattoni rossi, la mole imponente è alleggerita dalla presenza di bifore e dal rosone centrale in cotto. La superficie è scandita da sei pilastri che dividono la facciata in cinque sezioni verticali, nei quali si inseriscono i tre portali, adornati da lunette con elementi scultorei, inoltre, sopra i portali si trovano quattro bifore a sesto acuto e nella parte più esterna due monofore. Sulla sommità della facciata svettano sette pinnacoli quadrati.
All'interno la chiesa è definita da una pianta di forma rettangolare a croce latina, suddivisa in tre navate affiancate da cappelle quadrate, ha un importante transetto e maestose colonne a fascio che sorreggono gli archi a sesto acuto e la volta a crociera. Inoltre, sulle colonne e lungo la navata possiamo ammirare pregevoli affreschi quattro-cinquecenteschi.
Continuiamo la passeggiata diretti verso il cuore pulsante della città, piazza della Vittoria, conosciuta come "piazza grande" per distinguerla dalla "piazza piccola" del Duomo. Per lungo tempo la piazza ha ospitato un mercato all'aperto, il suo perimetro è definito sul lato Ovest da portici in gran parte originali e cortine tre-quattrocentesche, sul lato Est sorge la chiesa sconsacrata di S. Maria in Gualtieri, decorata con affreschi risalenti al XII secolo, una delle più antiche testimonianze di pittura romanica nella città di Pavia.
Lungo il lato Sud incontriamo il Broletto, l'edificio più importante della piazza, sede dell'amministrazione cittadina dal 1164 al 1874.
La struttura è formata da diversi corpi di fabbrica, la parte più antica è all'interno con uno spazio porticato sorretto da arcate a sesto acuto, nella parte superiore troviamo un ampio salone, dove oggi sono ospitate mostre temporanee.
Alle spalle del Broletto si apre piazza Duomo, il suo perimetro è punteggiato da diversi palazzi storici e monumenti, come la cattedrale di Santo Stefano e Santa Maria Assunta, la Torre civica, il palazzo Vescovile e posto al centro è il monumento del Regisole, una statua equestre bronzea tardoantica.
Il Duomo di Pavia è dedicato a Santo Stefano protomartire e Santa Maria Assunta, è il maggior luogo di culto della città, edificato in stile rinascimentale a partire dal 1488 e portato a termine nel XX secolo.
A colpire è l'imponenza del complesso, una sintesi di pianta centrale e longitudinale che si sviluppa su tre navate, quelle laterali sono affiancate da cappelle semicircolari.
Il maestoso ambiente interno è caratterizzato da proporzioni armoniose, esaltate dal rivestimento bianco in marmo d'Ornavasso, Angera e Carrara, la cattedrale possiede una cupola ottagonale in muratura alta ben 92 metri, sormontata da una lanterna, a sorreggere l'imponente struttura vi sono otto pilastri, tra i maggiori della Lombardia per dimensioni, collegati da archi e costituiti da un nucleo di mattoni e da un paramento marmoreo. La cupola è la terza per ampiezza in Italia, dopo quelle di San Pietro a Roma e S.Maria del Fiore a Firenze.
Accanto al duomo si trovata la Torre civica risalente all'XI secolo, di cui ne rimane solo un moncone a causa di un collasso strutturale avvenuto nel 1989. Nel lato antistante ci appare il palazzo Vescovile, realizzato su disegno di Pellegrino Pellegrini, l'edificio si compone di due corpi quadrilateri, la facciata è caratterizzata da un ampio portale d'accesso ed è definita da un portico con colonne binate.
Continuando l'itinerario lungo la strada Nuova s'incontra il complesso che ospita la sede storica dell'Università di Pavia, una delle più antiche del mondo.
La struttura di dimensioni notevoli, si compone di una sequenza di quattro cortili allineati con ingressi distinti, attraversando l'università possiamo visitare il Museo per la Storia dell'Università, dove sono conservati i preparati anatomici e gli strumenti fatti costruire da Alessandro Volta, il Museo Camillo Golgi, allestito negli ambienti in cui lo scienziato Golgi, premio Nobel per la medicina nel 1906, eseguiva le sue ricerche e ancora la Raccolta archeologica dell'Università, formata da reperti di epoca romana, antichità egizie ed etrusche.
Una tappa da non perdere, nel proseguire il cammino, è la suggestiva basilica di San Michele Maggiore, uno dei principali esempi di stile romanico lombardo, risalente ai secoli XI e XII.
La chiesa fu eretta tra il 1118 e il 1130 sulle fondamenta di una basilica preesistente, è stata luogo di importanti eventi storici, come l'incoronazione di Federico Barbarossa a Re d'Italia il 17 aprile 1155.
La basilica presenta una facciata a capanna costruita in pietra arenaria, un materiale deperibile che ha subito un forte degrado nel tempo, tale pietra assorbe la luce restituendola in toni diversi. La superficie della facciata è tripartita da fasci di lesene, presenta tre portali strombati con un importante apparato decorativo, su quello centrale s'innalza la figura di San Michele, su quello di sinistra S.Ennodio e sul portale posto a destra possiamo ammirare S.Eleucadio. Lungo il fianco destro della chiesa si apre il portale meridionale, il più ricco e meglio conservato grazie ai restauri.
Internamente la basilica presenta una pianta a croce latina, suddivisa in tre navate, a ciascuna delle quali corrisponde un portale sulla facciata.
La navata centrale è larga il doppio delle laterali ed sormontata da una volta a botte ribassata. Sul transetto si eleva una cupola, la cui volta raggiunge un'altezza di circa 30 metri, lungo le navate laterali corrono dei matronei, tali elementi svolgono un preciso compito statico, contribuiscono ad arginare la pressione delle volte della navata centrale. Di particolare bellezza è il mosaico pavimentale del presbiterio, al di sotto possiamo ammirare la cripta, divisa in tre piccole navate da due file di sei colonne, i capitelli risalgono per la maggior parte al XII secolo.
Un altro luogo d'interesse che un itinerario equilibrato non può ignorare è la Certosa di Pavia, un capolavoro dell'arte rinascimentale italiana, distante circa 8 km dal capoluogo di provincia.
Prima di lasciare la città, doveroso è qualche accenno alla tradizione enogastronomica locale. Uno degli alimenti principali della cucina pavese è il riso, un prodotto che vanta una delle più antiche tradizioni di coltura nella provincia lombarda. Fra i piatti più noti ricordiamo il riso alla certosina, preparato con l'aggiunta di gamberi, piselli, funghi, pesce persico e rane, la zuppa alla pavese con uova e crostini, lo stufato alla pavese, le rane fritte e la zuppa di rane.
Importante è anche la produzione di insaccati come la coppa, il salame, i cotechini e i sanguinacci.
Per quanto riguarda la produzione dolciaria, non possono mancare all'appello la famosa Torta Paradiso, le Ofelle di Parona, il pane di San Siro e le pangialdine dei Morti.
Infine, ad accompagnare le prelibatezze pavesi sarà l'importante produzione vitivinicola, tra i vini più noti annoveriamo il Barbera, il Bonarda, il Cortese, il Pinot, lo Chardonnay e la Malvasia.