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Schio

 Vicenza, Veneto
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Schio è situato in Provincia di Vicenza, all'imboccatura della Val Leogra, nell'Alto Vicentino. Il suo centro abitato è attorniato da un anfiteatro montagnoso che ha favorito lo sviluppo di numerose attività artigianali e industriali soprattutto nell'arte tessile e laniera. Nella zona collinare e montana sono presenti ancora molte contrade, testimonianza dell'antica civiltà rurale. Si ritiene che Schio sia libero Comune nel 1228, anche se i primi documenti ritrovati
sono datati 1275. Durante il Basso Medioevo, Schio rimase un feudo di famiglie signorili e seguì le sorti di Vicenza nei diversi periodi della sua soggezione a potenze regionali esterne: fu dei conti Maltraversi fino alla signoria di Ezzelino III da Romano (1236-1259), poi degli Scrovegni fino a quando con Vicenza fu soggetta a Padova (1266-1311). A seguire fu dominio Scaligero tra il 1311 e il 1387: fu proprio durante questa dominazione che Schio divenne sede di Vicariato civile, che comprendeva nella sua giurisdizione amministrativa diversi paesi del territorio. Schio ebbe il maggior sviluppo durante il dominio della Serenissima Repubblica, di cui fu dominio con Vicenza dal 1406. La Città ne diventa il principale luogo di produzione laniera, basandosi su un capace artigianato già da lungo tempo ben avviato. Questo periodo sarà caratterizzato da continue contese giurisdizionali con Vicenza che porteranno durante la guerra di Cambrai all'atteggiamento filo-imperiale di Schio; L'abbondanza delle risorse di acqua e lana, la perizia degli artigiani locali e la mancanza di corporazioni, attirarono a Schio, già nella seconda metà del '700, il patrizio veneziano Nicolò Tron che aveva visto delle innovazioni industriali inglesi. Egli impiantò negli anni seguenti una prima moderna attività imprenditoriale e diffuse delle importanti innovazioni tecnologiche, ad esempio la navetta volante per il telaio da tessitura. A causa del peso delle vicende giuridico-istituzionali ed economiche seguite all'invasione francese del 1797, lo sviluppo ebbe un declino e l'attività ristagnò fino agli anni Quaranta dell'Ottocento, periodo in cui l'arte laniera riprese vigore. Tra Otto e Novecento Schio moltiplicò e diversificò le proprie industrie, si articolò in una pluralità di centri e di attività politiche, culturali, sociali e religiose. Con la prima guerra mondiale la cittadina divenne zona bellica e la Strafexpedition (Spedizione Punitiva) nel 1916 punta su Schio per conquistare la pianura. Ma la tenace difesa italiana sul Monte Pasubio e Monte Novegno infrange l'attacco e dall'estate del '16 i comandi italiani approntano un sistema difensivo di montagna, di cui rimangono tuttora delle testimonianze straordinarie (ad es. la Strada delle 52 Gallerie nel Monte Pasubio). L'immediato periodo post-bellico è segnato dalle difficoltà della ricostruzione. In epoca fascista emergono personaggi della piccola e media borghesia e vengono avviate varie opere edilizio-urbanistiche (la costruzione di un viale imperiale, di un villaggio residenziale e di una nuova scuola elementare). Le zone montane sono di nuovo luogo di scontro e di Caduti durante la seconda guerra mondiale; dopo l'8 settembre 1943 si fa cruenta in città e nei boschi la lotta tra gli occupanti tedeschi e le forze della Resistenza che liberano Schio il 29 aprile 1945. Il periodo immediatamente successivo è funestato dall'eccidio alle prigioni cittadine e da contrasti politici, finché l'avvio della ricostruzione economica porta nuovamente la città, verso la fine degli anni Sessanta, ad un crescente e diffuso benessere ed espansione edilizia. Schio è una città elegante e a misura d'uomo, il suo centro cittadino si può visitare comodamente a piedi o in bicicletta. Il Duomo di San Pietro, così come appare oggi, è l'ultima di molte ricostruzioni che ebbero inizio da una cappella medievale dedicata a San Pietro esistente sul colle Gorzone. Dipendente dall'antica Pieve di Pievebelvicino, chiesa madre di tutte le altre della Val Leogra, a partire dal XII sec. l'arciprete trasferì qui la sua residenza e da allora diventò la principale chiesa della vallata. L'edificio attuale, che si raggiunge tramite una scenografica scalinata, costruita nel 1837 da Tommaso Meduna, è preceduta dal classico pronao, con i due piccoli campanili, costruito tra il 1805 e il 1820 da Carlo Barrera, su progetto di Antonio Diedo, che si ispirò al tempietto di Maser del Palladio. La navata centrale, eretta tra il 1740 e il 1754 da Giovanni Battista Miazzi, fu ampliata nel 1780 con il coro, disegnato da Domenico Cerato di Padova. Nel XIX secolo lo sviluppo industriale e l'incremento demografico, legati all'industrializzazione e favoriti da Alessandro Rossi, videro, tra il 1877 e il 1879, la costruzione della canonica e l'ampliamento della chiesa con le due navate. Mentre gli altari sono di fattura settecentesca, la decorazione interna è opera di vari artisti attivi tra XIX e XX sec., tra cui lo sloveno Valentino Zajec (per i bassorilievi dell'attico della navata e le statue degli apostoli e degli evangelisti), Giovanni Busato (stereocromie del presbiterio e la pala dei ss. Carlo e Luigi), Valentino Pupin (per la volta e la pala di s. Giuseppe), Romano e Guido Cremasco, per le immagini degli altari, Tito Chini (abside e vele delle finestre) e Alfredo Ortelli (Gesù maestro). Nella chiesa e in sacrestia si trovano preziose tele di varie epoche ed autori: da Alessandro Maganza a Tommaso Pasquotti. La chiesa di San Francesco, con un elegante campanile aguzzo, è uno dei monumenti più antichi e rappresentativi della Città. Quest'edificio, assieme al convento che sorgeva accanto, fu fondato nel 1424 dai frati minori osservanti guidati da fra' Vincenzo da Cori. Dopo qualche difficoltà con il clero cittadino, il convento fu ivi definitivamente stabilito nel 1436. A partire dal 1438 cominciarono i lavori d'ampliamento della primitiva chiesetta che terminarono intorno al 1442, quando Alberto de la Nichixola ne celebrò la dedicazione il 16 luglio. Nel 1480 risultava costruita una cappella dedicata alla Madonna voluta da Alessandro Pigafetta, un esponente di spicco della nobiltà vicentina. Un nuovo periodo di costruzione si aprì nel XVI secolo e vide l'edificazione della navata laterale (attestata già nel 1512), l'innalzamento del campanile concluso nel 1522 e, soprattutto, una serie di lavori di decorazione. Nel 1810 il convento francescano fu soppresso e vi fu trasferito l'ospedale cittadino. I lavori di adattamento che ne seguirono, mutarono l'edificio, che dell'antico conserva solo i due chiostri. L'aspetto attuale è frutto di lavori di restauro compiuti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. L'esterno del tempio presenta una caratteristica facciata asimmetrica (XIX sec.), preceduta da un portico con volte a crociera. Una decorazione con archetti in cotto segna la parete laterale (la Croce Rossa, qui presente durante la guerra, indicava l'ospedale). L'interno presenta una navata centrale con tetto a capriate e una navatella. Numerose sono le opere conservate nella chiesa, dal coro ligneo, risalente al 1504 e opera di Bernardino de Rochis, allo Sposalizio mistico di santa Caterina d'Alessandria, dipinto da Francesco Verla (1512), ai pannelli sotto le capriate, pure del Verla (1520), alla pala dell'altar maggiore di Francesco Maffei, alla Madonna tra i ss. Giovanni Battista e Paolo di Gian Francesco Zilio. Notevole è il Crocifisso ligneo, risalente forse al XIV sec. Il pavimento ospita ventiquattro tombe terragne delle più nobili famiglie cittadine, con iscrizioni e stemmi. Proseguendo la visita verso via Carducci ci si imbatte nel Palazzo da Schio. L'attuale forma neoclassica di Palazzo è opera dell'architetto Vittorio Barichella, il quale fu incaricato nel 1875 da Almerico da Schio del restauro e della realizzazione di una struttura unitaria e simmetrica del palazzo di famiglia. La proprietà comprendeva un grande orto-giardino, il brolo, che si estendeva oltre l'attuale piazza Almerico da Schio. Palazzo da Schio è costituito da un corpo centrale con 13 aperture al pian terreno e altrettante finestre al primo piano, ognuna con balaustra e timpano triangolare o arco ribassato. Sulla sommità dell'edificio si trova un'estesa iscrizione con il nome dei proprietari, sormontata da un'imponente sirena bifida in pietra bianca, presente nel blasone della famiglia. Continuando la passeggiata verso via Pasini, si incontra il maestoso Palazzo Gabrin, eretto nel 1799 dall'architetto Carlo Barrera, sull'area della nobile famiglia Piovene. In origine l'edificio faceva parte di un complesso unitario comprendente la casa padronale, il parco, ora piazza dello Statuto, e il lanificio della famiglia Garbin non più esistente. La severa facciata principale si apre su via Pasini con il grande portale neoclassico del pianterreno e 2 ingressi minori. L'attuale facciata del Municipio, un tempo prospetto posteriore del palazzo, presenta una loggia centrale e semplici decorazioni, esito dell'ultimo restauro avvenuto nel 1996 volto a ripristinare la cromia originaria. All'interno si snoda la bella scala ottocentesca in ferro battuto che porta ai vari piani, i cui locali rispondono ora alle esigenze di una parte degli uffici comunali. L'opificio Garbin venne
acquistato nel 1872 dalla società "Lanificio Rossi", che qualche decennio più tardi trasferì l'attività produttiva lungo la Roggia, nell'area retrostante via Marconi. La struttura era articolata su 4 corpi di fabbrica e così si mantenne fino al 1910 quando l'apertura di Via Battaglion Val Leogra rese necessaria la demolizione dell'ala est. Il giardino, pur con un progressivo impoverimento, si conservò fino agli anni '50, quando si ritenne opportuno pavimentarlo e trasformarlo in piazza pubblica. Dopo una lunga passeggiata non resta che sostare per assaporare i prodotti tipici del luogo. Tra i piatti tradizionali ricordiamo le aringhe marinate con cipolle, baccalà alla vicentina, faraona al vino rosso e la fregolotta.
Sindaco Valter Orsi nato a Piacenza (PC) - eletto il 26/05/2019 - Fare A Schio | Noi Cittadini | Schiodando | Veneti Per Schio
Corzato Barbara Assessore nata a Schio (VI) - eletta il 26/05/2019
Dona' Anna Assessore nata a Schio (VI) - eletta il 26/05/2019
Maculan Alessandro Assessore nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019
Marigo Cristina Assessore nata a Vicenza (VI) - eletta il 26/05/2019
Munarini Aldo Assessore nato a Thiene (VI) - eletto il 26/05/2019
Rossi Sergio Assessore nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019
Trambaiolo Matteo Assessore nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019
Andrian Giulia Consigliere nata a Este (PD) - eletta il 26/05/2019 - Partito Democratico
Bandolin Enrico Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Ilenia Tisato Sindaco
Battistella Giovanni Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Partito Democratico
Bertoldo Alberto Consigliere nato a Firenze (FI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Buzzacaro Manuela Consigliere nata a Schio (VI) - eletta il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Calesella Marco Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Carpi Luciana Maria Consigliere nata a Schio (VI) - eletta il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Cioni Alex Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Ilenia Tisato Sindaco
Cunegato Carlo Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Coalizione Civica
Dalla Costa Manuel Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Dalla Vecchia Leonardo Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Partito Democratico
De Zen Giorgio Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Coalizione Civica
Fontana Maura Consigliere nata a Svizzera - eletta il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Giordan Luigi Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Grazian Valeria Consigliere nata a Schio (VI) - eletta il 26/05/2019 - Partito Democratico
Mosele Albino Consigliere nato a Asiago (VI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Pavan Sergio Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Santi Luigi Consigliere nato a Ronco All'adige (VR) - eletto il 26/05/2019 - Lega Salvini
Secondin Sergio Consigliere nato a Sant'urbano (PD) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Sella Renzo Consigliere nato a Torrebelvicino (VI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Spinato Loredana Consigliere nata a Schio (VI) - eletta il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Sterchele Riccardo Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Noi Cittadini
Storti Domenico Consigliere nato a Schio (VI) - eletto il 26/05/2019 - Schiodando
Zancanaro Piero Consigliere nato a Venezia (VE) - eletto il 26/05/2019 - Veneti Per Schio
Fonte: Ministero dell'Interno