Stintino

Un tempo villaggio di pescatori, oggi una delle località più famose della Sardegna. È Stintino e l'origine del suo toponimo deriva dal sardo "s'isthintinu", ovvero il budello, dal nome dato allo stretto fiordo su cui è sorta la località. La storia di Stintino affonda le radici nel lontano passato ed è segnata da una data importante: il 10 agosto 1988, quando da frazione di Sassari diventa comune autonomo. Il territorio comunale stintinese, affacciato sul golfo dell'Asinara e sulla costa nord-orientale dell'isola, sorge in una lingua di terra tra due insenature: a ovest il mare da Capo Falcone sino a Cala del Vapore, attraverso Valle della Luna e Coscia di Donna, con la costa alta e frastagliata e frammista a calette di ciottoli e sabbia. A est, invece, ecco il mare all'interno del golfo con la costa bassa e riparata che dalla Pelosa arriva sino al lungo litorale de Le Saline ed Ezzi Mannu. In mezzo, un'oasi naturale con gli stagni Casaraccio e Pilo, quest'ultimo alimentato da piccoli ruscelli.

Spiaggia della Pelosa, della Pelosetta e Tonnara
I due porti di Stintino brulicano di vita, i pescatori animano il paese e i ritmi sono quelli del mare, così come legate a Nettuno sono le tradizioni e l'atmosfera che si respira passeggiando per le stradine della città, dove il profumo della salsedine e quello della macchia mediterranea permeano l'aria. Una storia di mare e di "lupi di mare", quella di Stintino, che vanta alcune fra le spiagge più spettacolari di tutta la Sardegna, a iniziare dalla spiaggia della Pelosa: sabbia bianca e finissima, mare che sembra cristallo liquido e spumeggiare di onde dalle cromie turchesi. A breve distanza e più raccolta ecco la spiaggia della Pelosetta, con un mare dalla straordinaria trasparenza. Da scoprire è Capo Falcone, luogo ancora selvaggio caratterizzato da una torre spagnola da cui prende il nome. Per un tuffo nelle origini di Stintino, legate alla pesca e alla lavorazione del tonno, è da visitare il Museo della Tonnara, che espone documenti, oggetti, foto e modellini che raccontano il ciclo di vita del tonno e illustrano le varie fasi della mattanza. Natura e gesti che si ripetono immutati da secoli: il cuore di Stintino ha il colore del mare.