Taranto

"Quell'angolo di mondo più d'ogni altro m'allieta, là dove i mieli a gara con quelli del monte Imetto fanno e le olive quelle della virente Venafro eguagliano; dove Giove primavere regala, lunghe, e tiepidi inverni, e dove Aulone, caro pure a Bacco che tutto feconda, il liquor d'uva dei vitigni di Falerno non invidia affatto."

Così il poeta romano Quinto Orazio Flacco, rende omaggio alla città di Taranto, nell'ode dedicata a Settimio.
(Libro II - Ode VI)

Taranto è il capoluogo dell'omonima provincia, situato nella regione Puglia. Il nucleo urbano si estende all'estremità nord-occidentale della penisola salentina, un'area compresa fra i mari Ionio e Adriatico.
La città pugliese è uno dei maggiori distretti industriali e commerciali della penisola, il suo territorio è sede dell'Arsenale marittimo della Marina Militare e dell'acciaieria Ilva.
Taranto affaccia sull'omonimo golfo, in una delle delle zone più suggestive della riviera ionica ed è nota per essere un luogo ricco di arte e cultura.
Iniziamo a piedi il nostro tour dal centro storico - conosciuto come la città vecchia - facendo tappa presso la Basilica Cattedrale di san Cataldo, il luogo di culto pugliese più antico, edificato nel X secolo.
Il prospetto principale del complesso, modificato nel corso del Settecento, è definito da un architrave spezzato di stile barocco, nella parte superiore si staglia la statua dedicata a San Cataldo, mentre nella parte inferiore si apre il portale d'accesso, su cui campeggia lo stemma dell'arcivescovo Gian Battista Stella.
La cattedrale è suddivisa in tre navate, con un transetto a una navata, gli ambienti interni ospitano le tombe dei personaggi più illustri della città e numerose opere di pregio. Nel Cappellone di San Cataldo sono custodite le spoglie e la statua argentea del santo, inoltre, possiamo ammirarvi gli affreschi realizzati da Paolo De Matteis. Lungo le pareti della cripta, a impianto cruciforme, troviamo frammenti di affreschi databili al Duecento e Trecento.
Un altro luogo culto degno di nota, è senza dubbio la Chiesa di san Domenico Maggiore, situata nel borgo antico della città.
L'architettura sacra, in stile romanico-gotico, fu edificata a partire dal 1302 sui resti di un tempio greco di epoca arcaica.
Il prospetto principale è preceduto da una scalinata barocca, eretta al centro della facciata, sulla cui sommità è posto il portale a sesto acuto sormontato da un protiro pensile e da un elegante rosone con colonnine pensili laterali.
Lo spazio interno si apre su un'unica navata, lungo il lato sinistro si snodano quattro cappelle tardo cinquecentesche, decorate da altari barocchi, nella prima è conservato il prezioso altare dedicato alla Madonna del Rosario.
Proseguiamo l'itinerario di visita diretti al Santuario della Madonna della Salute, risalente al XVII secolo.
Il complesso edificato per volere dei Padri Gesuiti, presenta una facciata
articolata su due ordini sovrapposti, scanditi da lesene con capitelli ionici e compositi nella sezione superiore.
Internamente il santuario è definito da una pianta a croce greca, sormontata da una cupola di circa 10 metri di diametro, ornata da un affresco raffigurante un cielo stellato, nello spazio della lanterna è dipinta la colomba dello Spirito Santo.
Sull'altare è collocata l'icona della Madonna della Salute che dà il nome al santuario, si tratta di una copia della celebre icona bizantina della Salus Populi Romani custodita nella Basilica di Santa Maria Maggiore nella capitale.
Nel Borgo Nuovo della città, in Via Corrado Mastropaolo, incontriamo la Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo, risalente al XVI secolo.
L'edificio nel corso dei secoli è stato interessato da numerosi interventi strutturali, ad oggi, presenta una facciata a capanna, in stile neoclassico.
Lo spazio interno è definito da un impianto a croce latina, con una sola navata, lungo la quale si aprono delle cappelle e delle nicchie, volte a custodire le statue utilizzate nella processione dei Misteri, il Venerdì Santo o nella Settimana Santa Tarantina. La chiesa, inoltre, conserva la statua miracolosa della Madonna del Carmine.
Camminando fra le strade del Borgo Nuovo, nei pressi di viale Magna Grecia e la fine di via Dante, ci appare la Concattedrale Gran Madre di Dio, costruita a partire dal 1967, su progetto dell'architetto Giovanni Ponti.
La Concattedrale è intitolata alla Gran Madre di Dio, protettrice della città insieme a san Cataldo e all'Immacolata, la struttura rappresenta una vela, come omaggio al mare.
Un altro luogo di interesse è il Ponte di Porta-Napoli, intitolato a Sant'Egidio da Taranto e posto a nord-ovest della città.
La struttura in pietra sovrasta il canale naturale e fu eretta nel 1883 a seguito di una violenta alluvione, che distrusse il ponte costruito precedentemente, questo era circondato anche da una fortezza che proteggeva la città dalle incursioni.
A collegare l'isola del Borgo Antico con la penisola del Borgo Nuovo è il Ponte San Francesco di Paola, conosciuto anche come ponte girevole, poiché si apre al passaggio delle navi. L'opera venne edificata nel 1887 e fu inaugurata dall'ammiraglio Ferdinando Acton.
Giunti a questo punto della città, una tappa imperdibile è il Castello aragonese, chiamato anche castel Sant'Angelo, costruito fra il 1486 e il 1492 nel Borgo Antico di Taranto. Ad oggi, è proprietà della Marina Militare Italiana.
Attraversando il ponte San Francesco di Paola, si giunge a piazza della Vittoria, al cui centro è ubicato il Monumento dei Caduti, realizzato dallo scultore tarantino Francesco Paolo Como.
Per gli appassionati di archeologia e non solo, si consiglia la visita della Necropoli greco-romana, situata in via Marche, nel cuore del centro storico, dove sono state rinvenute numerose testimonianze del passato, fra queste possiamo contemplare tombe a fossa, tombe a camera e tombe a sarcofago, ricavate nella roccia oppure scavate nella terra.
Dopo tanta bellezza e storia, il viaggiatore più accorto non potrà esimersi dall'approcciare l'enogastronomia tarantina, i prodotti che rendono questa città conosciuta nel mondo sono l'olio extravergine d'olia, la cozza tarantina, le clementine del Golfo di Taranto IGP, la birra Raffo, le provole e le mozzarelle, per citarne alcuni.
Protagonista indiscussa delle tavole tarantine è la pasta fatta in casa, ricordiamo le orecchiette - in dialetto chiangarèdde - condite con le cime di rapa, con il sugo di braciole di cavallo o al ragù, le tagliatelle al limone, i cavatelli con le cozze e il risotto ai frutti di mare.
La cucina tarantina, inoltre, è caratterizzata da una grande varietà di piatti a base di pesce, come il polpo, il pesce alla griglia, le alici arracanate e la famosa orata alla pugliese, condita con sale, limone e prezzemolo.
Per quanto riguarda la produzione dolciaria, non vi è che l'imbarazzo delle scelta, fra i prodotti tipici ricordiamo la torta di mandorle, le carteddàte, le sannacchiùdere e le pettole, preparate durante le festività natalizie o pasquali.
Ad accompagnare le prelibatezze locali saranno degli ottimi vini, fra i più noti l'Aleatico di Puglia DOC, il Don Cataldo, il Lizzano DOC, il Martina Franca DOC, il Pinot Grigio e il Primitivo di Manduria DOC.