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LA DESTINAZIONE DEL GIORNO

ARBATAX

 Nuoro, Sardegna
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Stemma di Arbatax
Alla scoperta di Arbatax

I festeggiamenti natalizi 2024 targati Pro Loco Rocce Rosse stanno per iniziare. Babbo Natale, la mascotte Biscottino nella sua casetta allestita nella centralissima piazza vicino alla chiesa di Stella Maris, le proiezioni sulla torre campanaria e molto altro ancora approderanno a dicembre nel comune sardo, famoso per la sua cattedrale naturale in porfido che emerge dal mare. È la baia delle Rocce Rosse, il tratto distintivo più cromatico di Arbatax - unica frazione di Tortolì -, un monumento pelagico di assoluta bellezza, annuale scenario estivo del festival musicale “Rocce Rosse blues”. Dal profano al sacro, la manifestazione tortoliese più sentita è invece “Stella Maris”, che celebra la Madonna Stella del Mare, santa protettrice della località. E sempre Nettuno è protagonista in questo comune della Sardegna nel quale spicca Cala Moresca, caratterizzata da sabbia dorata e scogli granitici e sono da conoscere anche Porto Frailis – una caletta ad arco a sud di capo Bellavista, un tappeto di sabbia sottile di un colore tra l’argento e il dorato – così come Cala Ginepro, con sabbia fine, sassolini levigati e un boschetto di ginepri. Faraglioni rossi affiorano anche dal mare di fronte alla paradisiaca Cea, quattro chilometri di soffice sabbia bianca che a sud sono delimitati da una lingua di scogli, scuri e piatti, detta “punta Niedda”. Lo spettacolo della natura prosegue con le aree verdi locali: il parco urbano La Sughereta e il parco Batteria, in cima a una collina, con vista su tutto il golfo. Sono invece più di duecento i monumenti di età nuragica presenti sul territorio e la rappresentazione più completa è data dall’Area Archeologica e Nuraghe S'Ortali 'e Su Monti. Nei suoi sette ettari di superficie vi sono un nuraghe a pianta complessa, una tomba di Giganti, due menhir, capanne, una domus de Janas - tomba a grotticella del Neolitico recente - e molto altro ancora. Tracce puniche si trovano nello stagno di Tortolì, mentre vestigia del dominio romano sono i relitti di navi presenti nei fondali del golfo. Eredità spagnola sono invece le torri sulla costa, tra cui la torre San Miguel – o torre di Arbatax -, eretta nel corso del XVI secolo da re Filippo II di Spagna: domina il lungomare di Arbatax ed è oggi adibita a sede di mostre ed esposizioni temporanee. E interamente dedicato all’arte contemporanea è il Museo all’aperto d'arte contemporanea ''Su logu de s'Iscultura'', che comprende due sezioni espositive. Così bella da essere stata location di film del calibro di “Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto” di Lina Wertmüller, Arbatax è scenario della rassegna cinematografica “Cal'a cinema”, dal 2009 un appuntamento fisso dell'estate arbataxina.

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Stemma di Arbatax
Alla scoperta di
Arbatax

I festeggiamenti natalizi 2024 targati Pro Loco Rocce Rosse stanno per iniziare. Babbo Natale, la mascotte Biscottino nella sua casetta allestita nella centralissima piazza vicino alla chiesa di Stella Maris, le proiezioni sulla torre campanaria e molto altro ancora approderanno a dicembre nel comune sardo, famoso per la sua cattedrale naturale in porfido che emerge dal mare. È la baia delle Rocce Rosse, il tratto distintivo più cromatico di Arbatax - unica frazione di Tortolì -, un monumento pelagico di assoluta bellezza, annuale scenario estivo del festival musicale “Rocce Rosse blues”. Dal profano al sacro, la manifestazione tortoliese più sentita è invece “Stella Maris”, che celebra la Madonna Stella del Mare, santa protettrice della località. E sempre Nettuno è protagonista in questo comune della Sardegna nel quale spicca Cala Moresca, caratterizzata da sabbia dorata e scogli granitici e sono da conoscere anche Porto Frailis – una caletta ad arco a sud di capo Bellavista, un tappeto di sabbia sottile di un colore tra l’argento e il dorato – così come Cala Ginepro, con sabbia fine, sassolini levigati e un boschetto di ginepri. Faraglioni rossi affiorano anche dal mare di fronte alla paradisiaca Cea, quattro chilometri di soffice sabbia bianca che a sud sono delimitati da una lingua di scogli, scuri e piatti, detta “punta Niedda”. Lo spettacolo della natura prosegue con le aree verdi locali: il parco urbano La Sughereta e il parco Batteria, in cima a una collina, con vista su tutto il golfo. Sono invece più di duecento i monumenti di età nuragica presenti sul territorio e la rappresentazione più completa è data dall’Area Archeologica e Nuraghe S'Ortali 'e Su Monti. Nei suoi sette ettari di superficie vi sono un nuraghe a pianta complessa, una tomba di Giganti, due menhir, capanne, una domus de Janas - tomba a grotticella del Neolitico recente - e molto altro ancora. Tracce puniche si trovano nello stagno di Tortolì, mentre vestigia del dominio romano sono i relitti di navi presenti nei fondali del golfo. Eredità spagnola sono invece le torri sulla costa, tra cui la torre San Miguel – o torre di Arbatax -, eretta nel corso del XVI secolo da re Filippo II di Spagna: domina il lungomare di Arbatax ed è oggi adibita a sede di mostre ed esposizioni temporanee. E interamente dedicato all’arte contemporanea è il Museo all’aperto d'arte contemporanea ''Su logu de s'Iscultura'', che comprende due sezioni espositive. Così bella da essere stata location di film del calibro di “Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto” di Lina Wertmüller, Arbatax è scenario della rassegna cinematografica “Cal'a cinema”, dal 2009 un appuntamento fisso dell'estate arbataxina.

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Informazioni su Arbatax

Regione

Sardegna

Provincia

Nuoro (NU)

Abitanti

2202

Altitudine

m. 11 s.l.m.

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Punti di interesse

Nuraghe S'ortali 'e Su Monti
Nuraghe S'ortali 'e Su Monti

Il nuraghe, con un muro di cinta a pianta irregolarmente ellittica, non canonica, ha torri laterali e una torre centrale, questa scavata nel 2010, arrivando allo strato del periodo di costruzione, circa 1500 a.C.. Nella stratigrafia sono state ritrovate sepolture di epoca romana. L'ingresso presenta un architrave sormontato da una finestrella triangolare, con la funzione di alleggerire il peso della muratura. Il blocco di architrave proviene dal reimpiego di un menhir, forse proveniente dall'allineamento (di cui ne residuano due) che insiste sulla vicina collina. All'esterno della cinta muraria erano in passato state rinvenute alcune capanne nuragiche e, verso nord, un'area destinata all'immagazzinamento del grano, custodito in dieci silos. Molte delle capanne erano inoltre dotate di macine. Questo ritrovamento ha permesso di ipotizzare che la principale attività esercitata dagli abitanti del villaggio fosse la coltivazione del grano e la sua successiva lavorazione. Nei pressi dell'area sacra neolitica della vicina collina gli abitanti del villaggio costruirono una tomba dei giganti per la sepoltura dei propri defunti. Nei pressi del nuraghe è presente anche una tomba a grotticella del neolitico recente (domus de janas).

Sito Nuragico


Villaggio Nuragico Di Tiscali
Villaggio Nuragico Di Tiscali

Nella cima del monte Tiscali (una piccola montagna alta 518 m s.l.m.), al confine tra il Supramonte di Oliena e il Supramonte di Dorgali, vi sono i resti del villaggio che si trovano all’interno di una grande dolina carsica. Il borgo, edificato durante l'Età Nuragica (XV/XIV - IX/VIII secolo a.C.), è stato frequentato e ristrutturato nel corso dell'Età romana (II/I secolo a.C.). Con ogni probabilità il sito è stato frequentato anche nel corso dell'Età prenuragica. Il villaggio è interamente costruito lungo le pareti della dolina e non risulta visibile fino a quando non si raggiunge l'interno della cavità, attraverso un'ampia apertura nella parete rocciosa.

Sito Nuragico


Nuraghe Arrubiu
Nuraghe Arrubiu

Il complesso nuragico, il cui crollo è stato datato al IX secolo a.C. per cause ancora non certe, risale al 1500 a.C. circa, e rimase disabitato fino al 100 a.C. quando arrivarono i Romani. Tra tutti i nuraghe presenti in Sardegna, questo è l’unico pentalobato, nonché uno tra i maggiori, formato da una torre centrale cinta da altre cinque torri attorno alle quali è collocato un antemurale (cinta esterna), con ulteriori sette torri che compongono un'altra cinta muraria difensiva, la quale racchiude diversi cortili intorno al bastione. È presente poi una seconda cortina muraria esterna con cinque torri ed una terza cortina con altre tre torri, non raccordate con quelle precedenti. Il numero totale delle torri è ventuno. Complessivamente copriva una superficie superiore a 5000 m². Nell'area circostante il nuraghe si può osservare, oltre alle numerose capanne (alcune rappresentano riproduzioni ipotetiche) una Tomba di giganti chiamata Tomba della Spada oggetto di recenti scavi.

Sito Nuragico


Villaggio Nuragico Di Serra Orrios
Villaggio Nuragico Di Serra Orrios

Fra i meglio conservati della Sardegna nuragica, Il villaggio-santuario risale al II millennio a.C. e venne scavato tra il 1936 e il 1938 da Doro Levi, mentre nel 1961, sotto la guida di Guglielmo Maetzke, vi fu la sua restaurazione. Il sito è composto da un centinaio di capanne raccolte in isolate a pianta circolare, semplici o complesse e da due aree sacre, entrambe circondate da recinti sacri che le dividono dall'abitato, al cui interno sono presenti due tempietti del tipo ad antis o megaron.

Sito Nuragico

Pozzo Sacro Di Funtana Coberta
Pozzo Sacro Di Funtana Coberta

Il tempio (lungo 10,60 m), costruito con massi calcarei in opera subquadrata (cioè sbozzati in parallelepipedi irregolari), è composto da un vestibolo rettangolare (di 1,90 m di larghezza), da una scala discendente di 12 gradini, rivestiti da un egual numero di architravi degradanti, che introduce alla falsa cupola o tholos (irregolarmente circolare) alta 5,50 m e larga al fondo 3,50 con una pavimentazione di lastroni disposti a raggiera. Sul pavimento della tholos, in posizione eccentrica, si apre la canna del pozzo, rivestita da 34 corsi di pietre, che sprofonda per 5,20 m, con una bocca di 1,35, che si riduce a 0,90 al fondo, scavato nella roccia base, dove sgorga la sorgente d'acqua. Le strutture in elevazione sono attualmente limitate al muro perimetrale a forma di serratura di chiave che racchiude l'atrio ed il tamburo del pozzo.

Sito Nuragico

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